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La signora
(Testo
di Stefano Capelli musica di Sergio Scaldati)
La signora vive in una grande casa vuota le sue rughe la solcavano dal viso fino all'ombelico la signora viveva sola col suo gatto Federico
La signora viveva nell'attesa della morte la signora viveva senza più la servitù la signora, poveraccia, non ce la faceva più
ahahaha
La signora fu trovata un giorno senza più respiro l'ambulanza la prese e la portò via uhuhuhuhuhu....................
La signora si svegliò con gli occhi umidi dal pianto riconobbe le grigie pareti di una stanza d'ospedale credette che la sua vita fosse giunta all'atto finale
l'infermiere per pietà le accarezzò il viso l'infermiere le strinse piano il vecchio seno la sua mano scese ancora più dolce e più piano
A quel punto la signora si alzò con uno scatto e con la secca mano gli strinse forte il cazzo e poi disse per piacere "sù, fammi un po' godere" ora che si era ripresa era come una ventosa e ciucciava e mordeva e succhiava su ogni cosa la signora, "oh mio Dio - disse- dai che godo anch'io!" e convinse l'infermiere a venirle nel sedere
Fù così che tornò in vita quella carne rattrappita e sul suo sfatto viso ritornò quel bel sorriso che donava ai suoi clienti quando di anni ne aveva venti A quel punto l'infermiere, dopo essere venuto realizzò che l'accaduto era un fatto eccezionale e credette che la vecchia fosse un'anima bestiale
con due calci le sfondò fegato e budella poi a colpi di siringa le bucò tutta la lingua ed infine col carrello le schiacciò fuori il cervello
ma vedendola supina, disfatta dal dolore volle riprovare ancora quel sadico piacere e con il suo cadavere tornò a far l'amore
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