|
I ragazzi del canneto
(Testo
di Stefano Capelli musica di Sergio Scaldati)
I ragazzi del canneto nella nebbia di Milano alla luce dei lampioni non si tengono per mano sull'asfalto inumidito del parcheggio di un ufficio si dissolvono nei fumi si confondono nel grigio
Hanno perso qualche treno, hanno perso la parola hanno perso ogni occasione sin dai tempi della scuola non san più cos'è una donna, s'interessano di niente si assopiscono intontiti nel silenzio circostante
Vita che scorri assai veloce tra le pieghe del tempo che ogni sera si ripete [sempre uguale sempre quello Vita ci vedi sempre fermi alla partenza con gente che ogni sera si presenta [sempre uguale sempre quella vorremmo abbandonare il passato ma è il passato che non ci abbandona mai
I ragazzi del canneto mi hanno visto molto spesso con la stessa delusione, con lo sguardo un po' depresso ci ho passato le serate senza voglia di parlare aspettando che qualcuno proponesse di fumare
I ragazzi del canneto, pur restando differenti hanno con la mia esperienza somiglianze sorprendenti c'è la stessa impotenza, c'è la stessa apatia manca a tutti quel coraggio di mollare e andare via
|