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Tragedia
(Testo
di Stefano Capelli musica di Sergio Scaldati)
Tragedie, la mia vita ne è piena, mi ricordo con pena del tempo che fù Mafalda, la giornata era calda, il sole splendeva nel cielo lassù Presagio, quando alzai la cornetta, sentii forte una stretta non eri tu!
[..piange il telefono..]
Silenzio! Sto parlando col cuore, abbiate rispetto del mio dolor Risposi:..........."Come, ripeta più forte", quel messaggio di morte parlava di te Io, già lo avevo capito che mi avresti lasciato ma non così Eri morta, defunta, spirata giacevi schiacciata sul manto stradale nemmeno il bisogno di un tuo funerale non c'eri più
la ruspa con un movimento ti trasse in inganno e volasti col vento di sotto alle ruote dell'Autostradale Isernia-Cantù
Da sotto la ruota possente spuntava la mano, teneva con forza la borsa di nylon con dentro la spesa che facesti per me
Qualcuno poi vide quel dito indicante la croce che sempre pregavi lì sopra alla chiesa che dopo la spesa tu andavi a trovar
Aaaahhh Aaaaahhhh
Tormento, ora vivo in ginocchio, mi sputo in un occhio, "perchè proprio a te?" Rimorso, fu per me che tu uscisti, per giocar la schedina, non ti vidi mai più Tragedie, la mia vita ne è piena, vinse il Bari col Milan mi fottei due milion
parlato: Eh si, nella vita ci sono tanti momenti belli, come quando zio Peppino fece terno al lotto e vinse quattrocentomila lire; ma in fondo in fondo, la vita è una tragedia e l'uomo è nato per soffrire
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